Resto al Sud anche per i professionisti
- 28 Novembre 2018
- Posted by: Studio Fiore
- Categoria: Bandi, Segnalazioni
L’incentivo Resto al Sud per iniziare attività imprenditoriali nel Mezzogiorno viene esteso ai liberi professionisti e sarà fruibile fino a 45 anni.
Resto al Sud, l’incentivo voluto dallo Stato per i giovani che vogliono fare impresa nelle regioni del Mezzogiorno apre anche ai meno giovani ed ai professionisti, con un notevole incremento dei beneficiari. Sarà la legge di Bilancio 2019 a contenere l’ampliamento della misura, secondo quanto stabilito dal testo all’esame del Parlamento.
Le modifiche previste toccheranno due commi, il 2 ed il 10, dell’articolo 1 del dl 91/2017 (contenente disposizioni urgenti per la crescita economica nel mezzogiorno), convertito con modificazioni dalla legge 123/2017.
Una misura di successo se si guardano i numeri di chi ha deciso di usufruirne: ad ottobre 2018 le domande in compilazione sono state 7.191, quelle presentate 4.590 e quelle approvate 1.597.
Resto al Sud, ampliata platea a professionisti e fino a 45 anni
Grazie ad una prima modifica si avrà un ampliamento del riferimento anagrafico per i fruitori dell’incentivo. Finora la misura vedeva come destinatari i giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, adesso, l’asticella del limite viene spostata in avanti fino ad arrivare a 45 anni. Con la seconda modifica, inoltre, vengono eliminate le parole “libero professionali” tra le attività escluse dalla misura dando la possibilità ai lavoratori autonomi di poterne usufruire. Le estensioni non hanno controindicazione, perché, come stabilisce la legge di bilancio, non comporterà «nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, in quanto alla misura continua a provvedersi nel limite delle risorse di cui al dl 91/2017, rispetto alle quali con delibera Cipe n. 74 del 7 agosto 2017, sono stati assegnati 715 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2014-2020».
Resto al Sud: l’incentivo
Ricordiamo che Resto al Sud è un incentivo destinato ai soggetti residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia o che trasferiscano la residenza entro 60 giorni dalla presentazione della domanda. Ovviamente, in caso di trasferimento, il soggetto dovrà mantenere la residenza per tutta la durata dell’agevolazione. L’incentivo consiste in un finanziamento, fino ad un massimo di 50 mila euro, articolato per il 35% in un contributo a fondo perduto e per il restante 65% come prestito elargito a tasso zero. Nel caso in cui il contributo venisse richiesto da una società, potranno essere richiesti 50 mila euro per ogni socio fino ad un massimo di 200 mila euro. Il prestito è rimborsabile in 8 anni, di cui i primi due di preammortamento.
Lo scorso anno sono state messe a disposizione risorse per un miliardo e 250 milioni di euro. Le risorse verranno stanziate dal Fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale.